Doppia tappa del Todi Festival all’Agrario
Anche nel 2019 il teatro dell’Istituto Agrario “Ciuffelli” ospiterà due appuntamenti del Todi Festival. Si tratterà di due matinée per bambini che, prodotti dalla Compagnia del Sole, sono in programma domenica 25 agosto e domenica 1 settembre, alle ore 11, rispettivamente con “Il codice del volo” e “L’universo è un materasso”.
L’ingresso è gratuito su prenotazione.
Il codice del volo
Flavio Albanese racconta la vita, le peripezie, i miracoli e i segreti del più grande genio dell’umanità, la sua particolarissima personalità, ma soprattutto la sua voglia di conoscere e insegnare.
Perché Leonardo voleva volare? Lo spiega Zoroastro, il suo allievo, il suo giovane di bottega, ovvero l’assistente e suo amico fedele: Tommaso Masini. È proprio lui che ha sperimentato una delle più ardite invenzioni del Maestro: la “macchina per volare”.
Gli spettatori conosceranno la storia, l’umanità e sopratutto il modo di pensare di un genio poliedrico e originalissimo che è il simbolo del nostro Rinascimento. Protagonista assoluta è la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, l’incredibile capacità umana di arrivare oltre i limiti che la natura sembra imporci.
“Leonardo – dice Flavio Albanese – mi ha insegnato a non aver paura di volare. Tutto è sempre sotto i nostri occhi, domande e risposte. E’ il pensiero che genera la materia, non la materia che genera il pensiero.”
- Scritto, diretto e interpretato da Flavio Albanese
- Collaborazione artistica Marinella Anaclerio
- Disegno luci Valerio Varresi
- Assistente alla regia Vincenzo Lesci
L’universo è un materasso
Questo – afferma l’autore, Francesco Niccolini – è il grande racconto del Tempo, diviso in quattro Capitoli. Il primo racconta il tempo in cui il Tempo non esisteva ancora e l’origine del tutto attraverso il mito. Il secondo capitolo descrive il tempo in cui la realtà era ciò che il buon senso e l’occhio umano potevano cogliere e comprendere: al mattino il Sole nasce a est, la sera tramonta a ovest, dunque il Sole gira intorno alla Terra. Il tempo di Aristotele e Tolomeo. Il terzo capitolo è la rivoluzione copernicana, in cui l’uomo scopre che la realtà non è quella che sembra. Ovvero: il Sole è il centro del mondo e la Terra immobile non è.
L’ultimo capitolo è il più ambizioso e difficile: riguarda il Novecento, da Einstein ai Quanti, l’epoca in cui l’uomo ha cominciato a comprendere che non solo le cose non sono come sembrano, ma probabilmente tutto – come in teatro – è solo illusione: il tempo prima si è fatto una variabile relativa e poi è scomparso dalle leggi della fisica, lo spazio vuoto non esiste, le particelle di materia sono imprevedibili e non sono mai dove dovrebbero essere. Noi compresi, ovviamente. Tutto questo raccontato con occhi pieni di meraviglia (e anche un po’ di spavento) dal protagonista di tutta la storia: il Tempo in persona, Crono, prima imperatore dell’Universo e poi, dopo essere stato sconfitto dal figlio Zeus, sempre più in disparte. Fino a sparire.
Raccontare ad un giovane pubblico la storia del Tempo, dal Mito alla Meccanica Quantistica – aggiunge il protagonista, Flavio Albanese – è divertente e utile. E’ un modo per divertirsi studiando, per imparare ridendo, e farsi le stesse domande che i più grandi Filosofi e Scienziati si sono posti nei secoli. Domande semplici ma importantissime. Il Tempo forse non esiste, come forse non esistono gli Dei, ma è altrettanto vero che esistono tutte le cose in cui crediamo. “Le cose esistono se tu le fai esistere” quelle Belle e quelle Brutte. Dedicato a chi crede e non smette mai di crederci.
- Di Francesco Niccolini
- Diretto e interpretato da Flavio Albanese
- Collaborazione artistica e luci Marinella Anaclerio
- Scena da un’idea di Marco Rossi e Paolo Di Benedetto
- Assistente alla regia Vincenzo Lesci
- Consulenza scientifica Marco Giliberti
- Consulenza musicale Roberto Salah-Addin Redavid
- Organizzazione Dario Gilberti
- Direzione Tecnica Antonio Venitucci