Campi sperimentali di “vecchie foraggere”
La riduzione della biodiversità in agricoltura ha interessato anche le colture foraggere: per l’alimentazione animale si usano sempre più prodotti di provenienza straniera, sono stati abbandonati i vecchi ecotipi in favore di varietà commerciali non sempre adatte alle mutevoli condizioni pedoclimatiche del territorio italiano, alcune specie rustiche e molto apprezzate in passato non vengono più coltivate.
L’Università di Perugia ha collezionato nel corso degli ultimi cinquant’anni numerosi campioni di seme di vecchi ecotipi umbri di foraggere, ognuno adattato al territorio in cui si è evoluto e con un patrimonio di biodiversità che li rende resilienti verso i cambiamenti climatici.
Il progetto, finanziato con i fondi della Legge Nazionale 194/2015 “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare”, recupera alcuni di questi ecotipi, ne sperimenta l’adattabilità in diversi ambienti (3 località diverse: Perugia, Todi, Montegabbione) e il possibile utilizzo da soli o in miscuglio per l’utilizzo nei prati, prati-pascoli e come colture di copertura.
In tale contesto, nell’azienda agraria dell’Istituto “Ciuffelli” è stato impiantato in primavera un campo sperimentale che è oggetto di monitaraggio da parte di esperti del’Università di Perugia e del Parco 3A.
Si valuta anche la potenzialità di alcuni di questi ecotipi a portamento tappezzante di costituire miscugli adatti all’utilizzo come tappeti erbosi di tipo rustico sia per il verde urbano che per quello privato.