Diplomandi e diplomati: i dati dei questionari

L’Istituto Agrario ha promosso nelle ultime settimane di maggio una serie di questionari rivolti sia ai diplomandi che ai neo diplomati.

Dal questionario dei diplomati
si evince che circa una metà di loro prosegue gli studi universitari, mentre un terzo si è inserito nel mondo del lavoro prevalentemente con contratti a tempo determinato.
Alcuni lavorano nelle imprese di famiglia.
I due terzi degli studenti che si sono inseriti nel mondo del lavoro dichiarano di fare un’attività conforme al percorso di studi effettuato, mentre solo la metà di loro dichiarano che la scuola li ha aiutati nello svolgimento del proprio lavoro.
Tra coloro che invece hanno scelto gli studi universitari (soprattutto facoltà tecniche), più della metà dichiara di essere in regola con gli esami anche se riscontrano particolari difficoltà nelle scienze integrate (matematica, chimica e fisica).

La maggior parte afferma che le discipline insegnate sono utili per il loro percorso di studi. Il 90% pensa che lo stage sia stato utile all’inserimento occupazionale. Di particolare interesse è la disponibilità ad accettare un lavoro all’estero (più dell’80%), anche se la metà dichiara che l’ostacolo maggiore è la conoscenza della lingua.
Tra i suggerimenti di particolare importanza risulta quello di dare un maggiore risalto alle attività pratiche e laboratoriali svolte mediante l’ausilio di laboratori e tecnologie all’avanguardia.
Su tali indicazioni la scuola dovrà interrogarsi in un futuro prossimo cercando di migliorare la propria offerta formativa sia per chi è orientato verso gli studi universitari e sia per chi vuole inserirsi nel mondo del lavoro.

Questionario dei diplomandi  (ha risposto circa il 60%)
Circa la metà dei diplomandi esprime la volontà di proseguire gli studi in ambito universitario, soprattutto nelle facoltà tecniche e in parte anche nelle facoltà economico-giuridico e scientifiche; l’altra metà che intende inserirsi nel mondo del lavoro dichiara per la maggior parte di avere già un’idea concreta da realizzare, anche se di loro un terzo si accontenta di svolgere un lavoro da operaio.
La restante parte vorrebbe svolgere il lavoro di tecnico anche iscrivendosi ai rispettivi albi professionali.

Stefano Virgili