Una “Casa dei Semi” con 3A all’Istituto Agrario di Todi

Istituto Agrario di Todi e Parco 3A Tecnologico Agro-Alimentare di Pantalla, nell’ambito del rinnovo della convenzione, hanno ampliato i propri ambiti di collaborazione alla realizzazione di una “Casa dei Semi” presso la sede del “Ciuffelli”.
La casa dei semi non è un luogo ma un sistema. Comprende: un luogo di conservazione e condizionamento delle sementi; più luoghi di riproduzione delle varietà conservate; più aziende produttrici che utilizzano le varietà in collezione per scopi produttivi, culturali, di autoconsumo, di sperimentazione, di condivisione; una filiera di vendita locale; un campo dimostrativo e di valutazione; un sistema di diffusione e divulgazione.
A differenza di altre realtà amatoriali dove si semina e si scambia materiale di varia provenienza, la casa dei semi è qui pensata per sperimentare e diffondere solo materiale realmente autoctono e a rischio di estinzione.

Un’iniziativa che amplia l’impegno dell’Istituto in un settore strategico. La biodiversità perduta è perduta per sempre. L’industrializzazione dell’agricoltura, l’abbandono della campagna, la crescente urbanizzazione hanno decimato il patrimonio di biodiversità agraria, assieme al patrimonio di cultura e di bellezza ad esso collegato. Anche i semi stanno sparendo.
Le varietà locali sono state soppiantate da quelle commerciali, più produttive ma più povere di sapore, cultura, variabilità. Rimangono ancora solo negli orti, nascoste o dimenticate, in pericolo di estinzione.
I grandi organismi internazionali e la comunità scientifica esortano a salvare questo patrimonio.

Laddove l’agricoltura intensiva minaccia seriamente la biodiversità locale, le comunità rurali si mobilitano alla difesa dei semi. Succede in India come in Veneto, in Brasile come nella ricca Francia, in Senegal come in Austria. La difesa dei semi è contagiosa. Molte organizzazioni sono nate in Italia e nel mondo, molti agricoltori si mettono insieme per salvare quello che considerano una risorsa e un salvagente per il futuro
Cominciano a sorgere case dei semi, dove si conservano, si moltiplicano e si distribuiscono sementi locali, e poi si sperimentano, si valutano, si assaggiano i prodotti, ci si scambia le opinioni, si divulga, si discute.

Al Trasimeno è già attiva la prima casa dei semi in Umbria e una delle prime in Italia. Il progetto è nato in seguito a uno scambio di esperienze con la Regione Aquitania (Francia) all’interno di un progetto europeo (Reverse –Scambi regionali e politiche per la protezione della biodiversità in Europa), e dai contatti intrapresi con l’agricoltore che ha importato il sistema delle case dei semi in Francia.